Mi scuso del lungo intervallo con gli amici che molto carinamente mi leggono. Gli impegni della vita sono tanti e qualche volta viene anche un po’ di stanchezza e desiderio di staccare con il cervello.
Era comunque da tempo che volevo parlare di un mio recente classico giro turistico. Ma che giro! È difficile provare a esprimere le sensazioni estetiche, culturali, emotive che mi hanno dato i quattro giorni che ho trascorso nella Sicilia sud-orientale, facendo capo a Ragusa e visitando la zona circostante. Sapevo che sarei andato a vedere delle cose belle ma la realtà ha sgominato le più alte aspettative: una meraviglia.
Guardare dalla collina prospiciente il duomo di Modica Alta, piazzato in mezzo a una parete ripida tutta coperta da antiche case addossate l’una all’altra, guardare la facciata barocca che sembra quasi stare in bilico sul ciglio di una favolosa e teatrale scala che precipita giù come una cascata.
Guardare la vecchia Ragusa Ibla dalla terrazza di fronte, posta sul bordo di Ragusa nuova, guardare l’incredibile cupola del duomo di San Giorgio che svetta sul presepio della città vecchia. E risalire le stradine di Ragusa Ibla fino ad arrivare alla piazza dove si affaccia, posta obliquamente rispetto al rettangolo della piazza, un’altra sublime facciata barocca.
Camminare tra i palazzi e le chiese di Scicli, elegantissima come una Pienza barocca. Sgranare gli occhi a Noto, che non sembra vera, sembra la scenografia di un film storico hollywoodiano prodotto senza badare a spese.
E sgranarli forse ancora di più a Piazza Armerina nella villa tardo romana del casale (me l’avevano detto: “Vai a Piazza Armerina, ci sono mosaici meravigliosi”; ma mai e poi mai mi sarei aspettato quello che ho visto).
E altro ancora, come la Venere di Morgantina o gli scorci dell’Etna innevato che appare enorme a ogni curva della strada a più di 100 km di distanza: una meraviglia.
La Sicilia sfolgorante di arte e di cultura di tutte le epoche; la Sicilia sfrenato palcoscenico barocco; la Sicilia fosca ed emozionante delle case ammassate sulle pareti di roccia e costruite sulle caverne preesistenti, come la Matera immortalata da Pasolini.
Una delle maggiori concentrazioni al mondo per chilometro quadrato di patrimoni Unesco dell’umanità.
(Oltre che, il che non guasta, una delle maggiori concentrazioni di ristoranti veramente super).