Giovedì 22 ottobre ho visto su La 7 la trasmissione Piazzapulita, condotta da Corrado Formigli. Tema della prima parte: il caso ormai notissimo di Francesco Sicignano che ha ucciso un ragazzo albanese che sembrava avesse intenzione di entrare con altri e con intenti minacciosi in casa Sicignano. Ospiti: Giorgia Meloni, leader fratellitaliana, l’avvocato e consigliere regionale lombardo Umberto Ambrosoli e David Parenzo, giornalista.
Detto che: non ho la minima intenzione di parlare qui della vicenda Sicignano – so bene che nessun talk show televisivo è neutro ma tutti cercano di orientare politicamente i telespettatori – so altrettanto bene che gli esponenti politici di “parte avversa” rispetto all’orientamento politico del programma sono ben consapevoli di andare nella tana dell’avversario dalla quale probabilmente usciranno malconci, ma che tutti, di destra e di sinistra, ci vanno lo stesso in una specie di gioco delle parti a turno. Detto tutto questo: l’ora di televisione di Piazzapulita sul caso Sicignano mi è sembrata un nitido caso, un caso direi da manuale, di scientifica disinformazione, diciamo pure di informazione disonesta, basata su tecniche certo ovvie e consolidate ma raramente usate con tanta impudenza e altrettanta “malizia”.
1 – Giorgia Meloni non riusciva mai a finire un discorso (ci ha messo del suo, essendo lentissima nell’arrivare al punto) perché sistematicamente interrotta da Formigli o dagli altri con la sua totale complicità proprio nei momenti in cui sembrava che stesse per stringere.
2 – Formigli ogni tanto interveniva a sintetizzare e a tradurre in soldoni, a beneficio degli spettatori, il pensiero della Meloni: “Insomma alla fine la Meloni vuole dire che….”. Ora non che il pensiero della Meloni sia particolarmente elevato e straordinario; ma le sintesi di Formigli erano platealmente mistificanti se non false.
3 – Il dibattito è stato sempre condotto facendo volutamente confusione tra il tema della legittima difesa e quello del farsi giustizia da sé con le armi. Sempre la Meloni aveva un bello sgolarsi per dire che non stava sostenendo il diritto per tutti di sparare, che non proponeva una revisione delle leggi italiane sul porto d’armi, ma solo di ridiscutere la normativa sulla legittima difesa che, a suo dire, finisce per punire chi si difende. Niente da fare. Le si voleva far dire che sosteneva il diritto per tutti di sparare a ogni movimento di fronda del giardino. E mentre lei diceva tutt’altro, Parenzo continuava a spezzarne il discorso chiedendo con il sistema della ripetizione continua a disco rotto: “Ma lei vuole la legge americana che permette a tutti di sparare o no? Me lo dica, mi risponda etc.”
4 – I servizi filmati dovrebbero servire a uscire dallo studio e far capire cosa succede nella società relativamente al tema della serata. Ebbene: il punto di vista dell’Italia che giustifica Sicignano è stato affidato a un grottesco servizio su un ragazzo possessore di pistole e fucili a profusione che minacciava di sparare a chiunque superi il confine del suo giardino, con tanto di poster di Mussolini alla parete. Non quindi un servizio serio sul problema dell’insicurezza, sulle angosce e le paure che oggettivamente percorrono il paese, ma un suggerire “Vedete, o si è dalla nostra parte o si è violenti sparatori folli”.
5 – Altro servizio, altrettanto grottesco, volto a fare confusione tra il tema dell’insicurezza e della paura da un lato e quello del razzismo e dell’egoismo dall’altro. Un giornalista si finge profugo siriano e chiede un aiuto girando per cittadine lombarde. Sicuramente antipatiche fino all’odiosità le reazioni dei lumbard alle richieste del finto profugo; ma al limite del disgustoso l’obiettivo del servizio di far nascere il complesso di colpa in chi non è totalmente accogliente, come Piazzapulita, etica e buona, vorrebbe. Quante volte al giorno nella metropolitana di Roma o di Milano ci si sente rivolgere richieste di soldi da persone che si definiscono inevitabilmente profughi e che dischiarano di avere due figli senza pane? Mediamente direi una decina (prendo spesso le metro delle due città e sono un buon campione rappresentativo). Tutti spietati e razzisti se il più delle volte non prestiamo fede a queste dichiarazioni? Evidentemente Formigli e Parenzo non negano mai un aiuto che è uno a nessuno per almeno per almeno 3650 volte all’anno, qualora prendano la metro.
6 – (Il povero Ambrosoli, che mi è parsa una persona intellettualmente più onesta, si è limitato a pochi interventi talvolta un po’ oscuri e giuridicamente paludati).
Conclusione mesta: Formigli, e non è la prima volta, supera tutti (supera anche Del Debbio su Rete 4) in disinformazione faziosa utilizzando senza nessun timore di vergogna tecniche anche rozze di mistificazione. Ma tutti i talk show televisivi sono non semplicemente di parte, come in una certa misura è logico che sia, ma faziosi e distorcenti, oltre che concepiti più come rappresentazioncine teatrali che non come discussioni che dovrebbero portare a maggiori conoscenze e a scambi di opinioni contrastanti. E la domanda è: si riuscirà mai in questo paese ad avere un’informazione decente e competente, come si usa dire: di qualità, che non sia sempre e comunque la cinghia di trasmissione per una parte politica, un azionista, un’ideologia o anche solo per le ambizioni personali di giornalisti e conduttori?