Qualche giorno fa ho pubblicato un mio pezzo sulla mania dei politici italiani di dire sempre e comunque che le cose che non vanno sono colpa di chi li ha preceduti (ovviamente se appartenenti a uno schieramento avverso). Lo spunto me lo aveva dato la sindaca Raggi che, sulla graticola come del resto tanti altri amministratori locali per il disastro rifiuti, anziché parlare di cosa sta facendo, vuole fare o farà, se ne è uscita con l’inevitabile “Avete sporcato voi”. Ce l’aveva col il PD, e credo più ampiamente con il centro sinistra, che ha governato Roma a lungo negli ultimi vent’anni.
Quanto a me, non ce l’avevo in particolare con la Raggi; penso tra l’altro che la questione rifiuti a Roma sia talmente cosmica e incancrenita (senz’altro anche per gran colpa di chi c’era prima) che in effetti un anno per dichiararla sconfitta è un po’ poco. E infatti ho fatto riferimento a molti altri casi in cui premier, governatori, sindaci e ministri hanno cercato di scaricare tutto su quelli che c’erano prima, i quali avevano fatto a loro volta la stessa cosa, mentre quelli che verranno dopo faranno la stessa cosa nei confronti degli attuali. Ho solo notato che anche i pentastellati, che dovrebbero rappresentare una radicale novità nei comportamenti politici, fanno come tutti gli altri.
Ciò nonostante i fan del M5S mi hanno, come fanno quasi sempre, coperto di ingiurie. Uno ha anche scritto che avevo truccato sulla foto che sarebbe antecedente al governo cittadino della Raggi. Per il vero non saprei: l’ho presa da uno dei classici repertori di immagini presenti in Internet e la foto aveva solo lo scopo di dare l’idea di una situazione. Comunque, a scanso di equivoci, la foto che vedete qui sopra l’ho fatta io tre giorni fa a Roma in pieno centro; e nel mio telefonino ne ho un’altra ventina dello stesso tipo (alcune anche più vomitevoli) fatte lo stesso giorno nelle vie più centrali e quindi anche turistiche della capitale.
Ma la questione è ovviamente un’altra. Le cose che scrivo, come è umanissimo che sia, non piacciono ai pentastellati. Personalmente credo di essere abbastanza equilibrato o “non partigiano” ma può darsi che non sia così. Così come le cose che scrivono molti altri non piacciono ai pentastellati, come è umanissimo che sia. La cosa di cui però dobbiamo ormai farci una ragione è che ai fan del movimento grillino non riesce in nessun modo di discutere normalmente, di dissentire ma nel contempo di cercare di capire quello che dice l’altro e di controargomentare. La loro reazione è sempre l’insulto, è sempre il mettere tutto sul piano di “ladri, venduti, stupidi, malvagi imbroglioni o fessi che si fanno truffare dalla politica (cioè da tutti i politici esclusi i loro)”. Insomma non si capisce bene se i più dei 5 Stelle siano solo molto permalosi o, cosa un pochino più grave, molto intolleranti.
La cosa è comprensibile: il successo stesso del casaleggismo-grillismo è basato sulla semplificazione volutamente rozza, sulla delegittimazione di chi la pensa diversamente, in quanto appunto per definizione indegno moralmente, sull’aggressività e sull’ingiuria vagamente da camicie nere o da tribunale della Praga comunista nel dopoguerra. Ma è incredibile come questo modo di fare, che è una precisa strategia politica e di comunicazione dei vertici, sia dilagato in maniera così viscerale e integrale in migliaia di persone, persone che portano legittimamente avanti i loro interessi e le loro insoddisfazioni, alle quali, prima dell’imbeccata casaleggio-grillina, non sarebbe mai venuto in mente di ingiuriare il prossimo come sistema di discussione.
Speriamo bene!