Ci si può arrivare direttamente dall’aeroporto oppure da uno degli alberghi sul mare sparsi lungo tutta la costa dell’isola. L’autobus o il taxi lasciano fuori della grande porta di accesso alla città cinquecentesca. Si prosegue a piedi, in genere insieme a un abbondante numero di turisti che vengono qui attratti dal clima che più mediterraneo non si può, dalla storia, dall’arte, dall’archeologia e dalle delizie balneari.
Superato l’ingresso monumentale, recentemente molto modificato da un massiccio intervento architettonico moderno (che non è male), si può proseguire dritti per Republic Street, la via principale che attraversa in lunghezza tutta la città fino al forte costruito all’estremità del promontorio e ci si può fermare a visitare chiese, palazzi e giardini o anche si può vagabondare per le vie parallele alla principale o girare per quelle che la attraversano andando da un braccio di mare all’altro.
Oppure si può rimandare la passeggiata per le vie della città e, subito dopo aver superato il suddetto ingresso monumentale, si può girare subito a destra, seguire i cartelli che indicano gli Upper Barracca Gardens, percorrere poche decine di metri, entrare nei giardini e arrivare fino alla terrazza che si affaccia sul Grand Harbour, il porto grande su cui si affacciano La Valletta dal versante nord-ovest e le “tre città”, Senglea, Cospicua e Vittoriosa, dal versante sud-est.
E lì si resta letteralmente senza fiato. La vista sul porto fa trasecolare. La combinazione tra luogo naturale (un fiordo profondo che si suddivide poi in altri tre fiordi profondi) e storia (le mura gigantesche come poche altre che si snodano sinuose, le cupole delle chiese, le antiche case addossate una sull’altra come negli antichi borghi in saliscendi del Mediterraneo) fanno del Grand Harbour di Malta uno dei posti più spettacolari del mondo. Per quanto mi riguarda, il porto più affascinante che conosca.