Spiegare dei fenomeni sociali e politici complessi non è facile. Quasi sempre ognuno ha le sue idee e le analisi che circolano affermano tutto e il contrario di tutto. Spiegare ad esempio il perché della clamorosa crisi della sinistra nel mondo occidentale e quindi, e soprattutto, anche in Italia, è impresa non da poco e le interpretazioni e le ricette sono infinite.
Qualche volta però ci sono dei singoli episodi, delle immagini o della parole che possiamo definire “iconiche”, quindi simboliche, rivelatrici, che ci fanno fulmineamente capire tante cose.
Qualche tempo fa ho acceso casualmente la radio e sentito un’intervista di Laura Boldrini. Al di là del linguaggio rituale “di sinistra” che oggi appare di botto archeologico, l’ex presidente della Camera ha mostrato in poche parole tutta l’assoluta assenza di idee e di proposte di cui la sinistra da un po’ di tempo soffre rispetto ai problemi e alle pulsioni che, a torto o a ragione, determinano in ampia misura il comportamento elettorale degli italiani.
Ricordo a memoria, quindi posso essere impreciso e me ne scuso. Ma alla domanda su cosa fare, ovviamente di alternativo a quello che fa il governo gialloverde, sulla questione migranti, Boldrini ha risposto sostenendo che il problema è quello dei diritti civili dei cittadini anche italiani messi in discussione, della libertà di pensiero insidiata etc. etc. Nulla di nulla in risposta alla domanda, perché chiaramente nessuno degli “accoglientisti” sa cosa rispondere di fronte al sentiment della maggioranza degli italiani. Quindi glissa su altri temi.
Alla domanda su cosa percepiscono gli elettori dell’asse sovranista, nella fattispecie sulla vicinanza Salvini – Orban, Boldrini risponde a lungo sulla nave Diciotti, sostiene che nella vicenda Salvini ha conosciuto un insuccesso totale, che è rimasto solo in Europa etc. Nulla, assolutamente nulla, sul tema di come percepiscono gli elettori italiani, non i governi europei o la Chiesa, il comportamento del ministro dell’interno. E certo: gli elettori sembra dai sondaggi che lo percepiscano bene. Meglio quindi parlare di altri soggetti che lo percepiscono male.
Ascoltando questa intervista ho avuto una illuminazione flash e in un nanosecondo mi è apparso assolutamente ovvio, della serie come potrebbe essere altrimenti, che un popolo con le caratteristiche come il nostro abbia votato a marzo in un certo modo e che, dai sondaggi, al momento attuale voterebbe al 70% per populisti e destra.
Un giornale destrorso racconta che durante la manifestazione nella quale Boldrini ha rilasciato l’intervista, una signora le abbia detto “Grazie a lei voto Lega”. E’ chiaro che quanto sto dicendo è una semplificazione e banalizzazione di quanto è accaduto e accade. Ma grande è stata la sordità spesso presuntuosa con cui i “progressisti” si sono mossi negli ultimi tempi di fronte a una popolazione, senz’altro esagerata e in parte manipolata, ma che non voleva essere lasciata sola di fronte alla crisi finanziaria, all’insicurezza percepita e agli sbarchi di tante persone che hanno dato la sensazione di non poter essere ragionevolmente accolte e controllate. Una sordità grande quanto la percentuale dei voti che è andata, e andrebbe tuttora, alle forze, chi più chi meno, di destra.